COMITATO
San Verano da Salvare
O.N.L.U.S.
LINK Sito Parrocchia www.Parrocchiasanverano.it
Ha inoltre il significato di separare la terra (raffigurata dai muri appoggiati sulla terra stessa) dal cielo (le parti che terminano il tempio verso lo zenit).
Questa divisione fra cielo e terra è enfatizzata, oltre che dalla trabeazione, anche dall’ingresso della luce che proviene esclusivamente dall’alto, dalle aperture poste appunto sopra la linea della trabeazione.
Tutte queste caratteristiche le troviamo in questa chiesa.
Da chi è stata realizzata?
Si tratta tuttavia di un’opera di grande pregio che ha sicuramente avuto l’intervento
diretto o indiretto di un grande architetto di quel tempo.
Forse anche per la chiesa di S.Verano, vale l’affermazione di André Corboz “…se
queste chiese, anche se dovute ad architetti sconosciuti, hanno raggiunto un livello di qualità così alto, ciò significa che non si limitano a parafrasare gli “exempla” guariniani, juvarriani o vittoniani, bensì che sono piuttosto il terreno nel quale i maestri sono fioriti. ”
In molti si sono arrovellati a cercare i documenti relativi a questa opera … invano. Tutto sembra essere andato distrutto oppure asportato, dopo che i monaci lasciarono definitivamente Abbadia nel 1802, o forse distrutto anche prima.
L’attribuzione però è veramente un problema di quasi impossibile soluzione.
Lo storico piemontese Albino Caffaro nel suo libro: “Pinerolensia ossia vita pinerolese”, del 1906, sostiene che questa chiesa sarebbe stata costruita su disegni di Filippo Juvarra. Studi più recenti, pur non escludendo a priori una tale ipotesi, rilevano tutta una serie di dubbi: tra gli altri il fatto che il Juvarra giunse a Torino alla corte di re Vittorio Amedeo II
soltanto nel 1713 ed inoltre che di questa opera non accenna nessuno degli studiosi del grande architetto.
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